La nostra storia
La storia del Liceo Classico “Empedocle” di Agrigento inizia con il Regio Decreto legislativo del 13 novembre 1859 n.3725 del Regno di Sardegna -noto come legge Casati -entrato in vigore nel 1860 e successivamente esteso, con l’unificazione, a tutta l’Italia. La legge esprime la volontà dello Stato di farsi carico del diritto-dovere di intervenire in materia scolastica a fianco e in sostituzione della Chiesa cattolica. In Sicilia, però, dove il fenomeno della mobilità di status è meno accentuato, la scuola non riesce a promuovere l’ascesa delle classi subalterne e alto rimane il tasso di analfabetismo rispetto al resto d’Italia. Nel 1860 il pro dittatore di Garibaldi in Sicilia, Antonio Mordini, adotta anche per la nostra regione (decreto del 17/10/1860, n.263) la legge Casati sulla Pubblica istruzione e il Consiglio Comunale dell’allora Girgenti, con delibera comunale del 14 novembre 1861, all’unanimità, si dichiara pronto per le spese necessarie per la fondazione del Ginnasio e del Liceo. Come si evince dalla documentazione rinvenuta nell’Archivio di Stato di Agrigento, il Ginnasio inizia la propria attività didattica il 10 gennaio 1862, sotto la direzione del canonico prof. Gaetano Gallo. L’anno successivo viene fondato con la presidenza dello stesso Gallo, anche il Regio Liceo intitolato con regio Decreto 4 marzo 1865, n. 2229, al grande fisico palermitano Domenico Scinà. Il Vescovado, nella via Duomo, fu verosimilmente la prima sede del nostro Liceo. E anche il Seminario vescovile, ospitato nell’antico complesso chiaramontano dello Steri, in Piazza Don Minzoni, offrì i propri spazi ai giovani allievi del Liceo. Il 15 ottobre 1864 Ginnasio e Liceo vengono trasferiti nell’ala occidentale dell’ex convento di San Francesco d’Assisi, in luogo sostanzialmente coincidente con la sede attuale. Ma si trattava di locali fatiscenti e inidonei alle esigenze della scuola situazione questa che rimase, all’incirca, immutata per tutto il XIX secolo. Il Liceo, in questi anni ha avuto come alunni Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel 1934; Giuseppe Lauricella, insigne matematico, ordinario di calcolo infinitesimale presso l’università di Catania. Superate le difficoltà del primo avvio, anche il Liceo-Ginnasio agrigentino vede un graduale aumento della popolazione scolastica che non riesce, tuttavia, a superare le 200 unità se non agli inizi del ‘900. Soltanto nel tempo si raggiunge un più equilibrato risultato degli scrutini e degli esami e si registra anche un fermento di iniziative culturali: la pubblicazione, nel 1883, di un periodico, “L’eco dei Licei”, diretto da Vincenzo Sclafani Gallo, redatto dagli studenti; nel 1895 La “Nuova Bandiera”, bollettino del Liceo, e l’istituzione, il 1°giugno 1900, di una biblioteca allestita dallo storico Nicolò Rodolico, allora docente del nostro Istituto. Con Regio Decreto 2 maggio 1901, il Regio Liceo-Ginnasio Domenico Scinà, secondo quanto proposto all’unanimità dal corpo insegnante e dal Consiglio comunale, muta la sua intestazione e viene intitolato al grande filosofo Empedocle. In quegli anni, come si evince dalla documentazione presente nell’archivio storico della Scuola, vengono aperte diverse sedi coordinate del Liceo. Del successivo ventennio fascista, la scuola possiede ampia documentazione, come ad esempio una raccolta di circolari ministeriali. Agrigento durante il fascismo, nonostante le innegabili privazioni e difficoltà di quel periodo, è una città molto viva. Qualcuno già possiede delle automobili e i giovani della piccola borghesia destinano gran parte del tempo al divertimento e alle gite con gli amici. Molti aderiscono con entusiasmo alle manifestazioni del regime e la città è compiacente. Uno dei momenti più bui e tristi del ventennio fascista comunque è il 1938, anno in cui vengono approvate le leggi razziali. Eco di tale intolleranza sono le circolari ministeriali che arrivano a scuola. In quel periodo tra i più prestigiosi docenti del Liceo si ricordano i professori Sciascia di italiano e letteratura italiana, Carlo Greca di storia e filosofia, Palermo di matematica e fisica, Angelo Castagnolo, insigne grecista, le professoresse Adele Vullo Cremona e Antonietta Gaglio di latino e greco, Maria Alaimo, docente di lettere e allieva di Pirandello di cui ha lasciato un’interessante biografia. Il Preside che in quel periodo lascia un’impronta significativa è Luigi La Rocca, che dirigerà ininterrottamente l’istituto dal 1927 al 1935. Anche lo scrittore Andrea Camilleri, dopo una breve esperienza in collegio, si matura al liceo classico Empedocle nel 1943. Nel luglio dello stesso anno l’edificio scolastico viene distrutto dai bombardamenti alleati. Per diversi anni il Liceo fu ospitato nella ex Casa del Fascio di Agrigento (è del 1929 l’assunzione di tale denominazione della nostra città), e lì vi rimase fino all’inizio degli anni cinquanta, quando nell’edificio subentrarono le figlie di San Paolo. Agli inizi degli anni cinquanta, grazie alla legge INA-CASA, meglio nota come legge Fanfani, l’impresa Pantalena inizia, nel sito dove si trovava la scuola prima dei bombardamenti, i lavori di costruzione del nuovo edificio. Il Liceo ha occupato così la sua sede attuale dall’anno scolastico 1956/57.Un decennio dopo l’Istituto sarà attraversato dall’ondata di protesta studentesca che caratterizzerà il ’68, con le sue manifestazioni, occupazioni di scuole e di facoltà universitarie. In quel periodo e per quasi 30 anni, opera come dirigente scolastico il preside Giovanni Vivacqua, uomo di cultura e docente di filosofia. Oggi a lui è dedicata l’Aula Magna del Liceo. Il fermento politico prosegue sino agli anni ’70. Gli studenti del Liceo, sensibili alle tematiche sociali e politicamente impegnati, riescono a coordinarsi con gli studenti degli altri istituti secondari e ad organizzare manifestazioni studentesche. Nell’archivio della scuola si conservano documenti di sezioni del Liceo nei comuni di Naro, Ribera, Cattolica Eraclea, Favara, Aragona, Porto Empedocle, (funzionante quest’ultima fino a tempi recenti). La storia del Liceo “Empedocle”, nella quale si inserisce anche quella della città e la storia stessa di Agrigento, delle sue speranze, delle sofferenze, dei traguardi raggiunti, di quelli da raggiungere, nel futuro, in un rapporto stretto e indissolubile. Dal settembre 2019 il Liceo Empedocle ha incorporato le due sezioni del Liceo Musicale precedentemente esistenti all’interno del soppresso Liceo Majorana.